Disturbi intestinali
Dopo ogni pasto, il nostro stomaco svuota il suo contenuto nell’intestino e nel contempo invia segnali al cervello attraverso un sistema di neuroni che regolano la funzione del tratto digestivo.
Il cervello risponde segnalando a sua volta alla parete muscolare del colon di contrarsi e rilassarsi, creando movimenti ondulati che sono fondamentali per la progressione del cibo nel canale digerente.
Uno studio, pubblicato su Nature, aiuta a spiegare come le cellule nervose siano sensibili alla composizione del microbiota intestinale e in che modo siano in grado di coordinare la loro attività con quella di altri tessuti del tratto digestivo.
«Esiste un chiaro legame tra la presenza di microbi nel colon e la velocità con cui il cibo si muove attraverso l’apparato digerente. La “rottura” di questo equilibrio può causare danni considerevoli», afferma l’autore principale dello studio Yuuki Obata, ricercatore presso il Francis Crick Institute di Londra.
È noto che vari fattori, tra cui la dieta e il microbiota intestinale, regolano la motilità intestinale, ma i meccanismi molecolari sottostanti erano ancora scarsamente compresi. Ecco che Yuuki Obata e i suoi colleghi hanno fatto degli esperimenti su topi scoprendo come, nel complesso processo digestivo, fossero anche coinvolti 25 geni. Tra quest'ultimi spiccava un gene, il gene Ahr, che si è visto essere direttamente regolato sia da dei metaboliti microbici ( ossia da sostanze prodotte dai batteri intestinale) sia da fattori dietetici (ossia ciò che si mangia). Questo importante studio ha dimostrato come l'ambiente intestinale possa attivare dei geni che sono coinvolti nella contrazione o meno delle cellule nervose all'interno dell'intestino.
Si deduce come sia di fondamentale importanza mantenere, sia con la dieta sia con specifici probioti, un equilibrio intestinale ossia uno stato di eubiosi.
fonte: microbiota.it