depressione e cibo

Depressione e cibo

Il coronavirus, oltre alla situazione drammatica su tutto il panorama mondiale, ha riportato le persone a vivere lunghe ore all'interno delle mura delle proprie abitazioni. Questa situazione emergenziale purtroppo fa emergere o peggiora stati depressivi o di ansia. O perché le persone sono costrette a vivere in solitudine o perché "la paura prende il sopravvento"e ci sentiamo in balia del caso. I meccanismi alla base di queste manifestazioni sono tanti ma quello su cui la farmacologia si concentra maggiormente è la netta riduzione dei neurotrasmettitori (in particolare la serotonina). Detto in parole povere: vengono a mancare quelle sostanze che permettono di far comunicare tra di loro i diversi neuroni. 
E sapete dove si trova la serotonina? Nella maggior parte degli alimenti della "dieta mediterranea".
Numerosi studi hanno mostrato una minore incidenza di depressione nei soggetti che seguono una dieta con abbondanza di verdure, frutta, cereali integrali, legumi, noci, mandorle, pistacchi, uova e pesce. Al contrario, una alimentazione "occidentale" basata su cereali raffinati, cibi fritti e trasformati e a basso consumo di frutta e verdura, è correlata con una maggiore incidenza della depressione.
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